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Le Poesie di Antonio Caterina


L’Aeroplano

Sei come un aereoplano che,
spicca il volo e va, senza
sapere dove atterrare;
se verso il male, o la felicità,
quest’aereoplano che supera
nazioni e città.
Per arrivare ad una destinazione
che non si sa.
Questo volo spasmodico che
prima o poi una fine
avrà, come tutte le cose
che hanno un inizio,
ed una fine.
Quest’aereoplano ricordalo sempre,
perché sognare ti farà.LA CORSA
Qual calpestio funesto mi
colpì così ferocemente,
onde arrivare a conquistare
il dovuto senso della tanto
sospirata fatica.
Di un dovuto lavoro, così da
poter appagare un certo senso,
ma non il senso che tanto 
vorrei e desidero con tutte
le mie forze.
E cioè quello di un amore,
vero e ideale, che ancora in
nessuna donna riesco a trovare.
E mi illudo conoscendo ragazze
di aver trovato lei ma non è così
perché è solo una corsa affannosa
che faccio giorno dopo giorno, senza
una gioia.

L’intimo

Mi perdo nell’intimo, più profondo,
della gestualità.
Conseguente vicenda di una ritualità,
per sapere se Dio ci sta.
Come l’autunno che è arrivato e
le foglie cadere fa.
Poi arriva l’inverno e davanti
al camino si sta; 
e si pensa alla primavera 
che arrivare dovrà.
E così divertirsi, andando
al mare, in montagna chi sà!
Questo è l’intimo mio,
che mi dice che devo
convertirmi a Dio.

La Vita

Qual codesta vita è, per l’altrui
eroismo non ricambiato,
tu o debole eroe infranto nel
più struggente significato
della vita.
Non perder coraggio e continua 
a batterti con vigore,
per una causa ancor giusta
e plausibile finchè l’evento
non avrà preso forma.

Un'altra vita

Cercare un’altra vita, 
formarsi una morale, 
senza pregiudizi della gente.
Sentirsi ancora vivo, per arrivare
d ottenere il pieno raggiungimento della vita.
Cercare una speranza a cui potersi aggrappare,
quindi cercare quello che non ho avuto mai.
Vorrei vedere solo il mare, e a te poi
gridare, la mia solitudine, la
voglio cacciare.
Per poter con te restare, 
nell’aurora dell’amore.

Tormento

Tormento di una solitudine, infranto
nei più bei giorni della mia vita,
tormento in una notte oscura, 
silenziosa, voglia nel desiderarti tanto.
E poter dire sei mia, anche
se non è vero, concedimi
quest’illusione finchè la
mia speranza lo crede ancora.
Solo al pensare di averti lontano, 
mi prende il tormento di non 
esserti vicino.
E penso se mi sarai fedele 
lasciare non potrai,
nel mio stato inconscio
ricordo dei bei giorni passati
con te.
Anche se lontana stai, se
non sei una donna cattiva
un po’ mi penserai.

Peripezie

E dopo tutte queste peripezie,
mi son mancate molte tue nostalgie, 
il mio telefono ormai non squilla più.
Il tempo passa ed io invecchio di più, ma
tu rimani quella di un
tempo che fu.
La mia giovinezza me l’hai distrutta tu,
ed è per questo che di donne, 
non ne voglio sentir parlare più.