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Le Poesie di Stefano Medel

Prevalenza

Sui libri sono scritte cose,
e ci insegnano tante cose,
per anni ci fanno credere,
sul merito,
su ciò che è giusto,
e varie altre cose sul dovere,
e sue quello che è giusto.

Ma in realtà,
sulla strada, la società,
segue binari e schemi molto diversi,
da quelli meritocratici e scolastici;
nel sociale,
c’è sempre la prevalenza del peggiore,
del cretino,
del più stupido,
e la palta e il fango stanno a galla,
e galleggiano bene,
mentre chi è buono,
spesso gli và tutto male e và a fondo,
la società e in mano agli imbecilli,
ai più cretini,
ai volgari e i beceri,
ed è dura per gli onesti e
per quelli
che non fanno male a nessuno.

I buoni tendono a rimetterci sempre,
e continuano a lavorare
e impegnarsi,
in modo eroico,
e nessuno lo sa.
Nessuno sa mai,certe cose.


Quella sera e noi

Quella sera e noi,
quanto tempo,
gli anni sono scappati via,
e con essi anche la giovinezza;
quella sera,
venni in soggiorno,
e tu eri lì al buio,
e poi,
le nostre mani vicine,
e tu,
un lungo bacio tra noi,
che ancora sento,
che ancora provo,
che non ho più dimenticato;
e adesso che tu sei invescendata,
e non hai tempo,
ripenso a noi,
a quella prima volta,
se tu stessi un attimo ferma,
e ascoltassi,
se solo ci fosse,
un'altra primavera tra noi.


Venditore di sogni

Sono un venditore di sogni,
e volentieri,
te li do,
e li creo,
a cavallo della notte,
e l’aurora,
nelle notti insonni,
dove i pensieri,
vanno e vengono,
e il tempo,
pare fermarsi,
congelato come l’inverno;
i miei sogni,
te li mando,
e per te,
li trasformo in poesia,
e mi vesto di sogno,
erché,
la malasorte,
non mi
riconosca
e vada via.


Senza Parole

Senza parole,
le avevo qui,
erano intorno,
me le ero messe da parte,
ma poi sono scappate,
sono volate,
sono andate;
senza parole,
e come farò,
a riempire
questo foglio,
questo spazio,
questo vuoto,
come la solitudine,
d’una panchina
a novembre;
senza parole,
le avevo qui,
ma ora,non più;
e tu te ne andrai,
e tu scapperai,
e non mi parlerai;
senza parole.


Oblio

Oblio notturno,
silenzi disumani,
sepolcrale quiete,
assenza di suoni,
profondo alveo
della notte,
in cui mi perdo,
le ore rallentano,
nicchiano;
la notte
sembra,non finire mai.


Mattina

È già mattina,sonno,voglia di sbadigliare,
di non pensare,di scordare il mondo là fuori;
di rannicchiarti,e fuggire via ,
in un altro sogno. 


Pensando al mare

Serenità,in mezzo al pomeriggio,
mentre ci sono i coni di luce,
tra le fronde,e i rami,
sono colorati dal sole;
quando la strada è polverosa,
e cotta dal solleone;
che non è ancora esagerato;
ancora l'inverno,
pare avere qualche potere,
ogni tanto viene nuvolo, e freddo;
e la giornata, ti ricorda il mare,
non lontano, forse lo è, nella mente,
quando non hai voglia di viaggiare.


Il Poeta

Come DiceIl Poeta,
ci vorrebbe un amico, per dimenticare ilmale;
ma spesso, nei guai,
siamo, solo noi, soli soletti;
con le nostre vite allo sbando,
su un filo di rasoio;
e la notte, ci fa anche un po' paura;
ci vorrebbe un amicizia;
una parola buona;
per scrollare le spalle,
per seguitare, ad andare avanti;
fino Alla Fine Del Destino.


Domenica e novembre

DomenicaUn'altra Festa,
un altro tedio, noia,
tra i gesti, banali, e soliti;
rituali festivi;
la biancheria, la tele
con qualche idiozia;
il tempo minaccioso,
le nubi, gonfie di pioggia;
una telefonata;
il sogno d'un viaggio che non farai;
andare via,vedere
altri posti,altri luoghi,altri sogni


E adesso che farai

Il giorno è,che è venuto il momento di pensare a me;
il giorno è,che sei grande ormai,e non te ne sei accorto,
non ci hai pensato;
noi cresciamo e i nostri cari invecchiano,
e poi se ne vanno , e con loro il nostro mondo, di affetti,
col bene di cui ci circondavano;
il giorno è, che ti volti,
e intorno sai,che adesso,
c'è solo solitudine,
e con che cosa l'imbroglierai;
il giorno è,di vivere un po' per volta,alla giornata,
con il sorriso in bocca, e un alzata di spalle,
che tanto sono tutte balle.


Andarsene

Andarsene ,via ,
il mondo aspetta là fuori,
in infinite road,
strade blu 66,
che portano,
verso le praterie e le corsie,larghe,
con il deserto ai bordi della strada,i cespugli,
gli arbusti e le lucertole,
percorrendo canyon e grandi sierre,
fino a scendere ,verso al Florida;
dove il clima è mite,
e ci sono le barche e i battelli,
là,in fondo ad Apalachicola;
e il vento fruga,tra le palme e le piante;
e la primavera,non se n e và mai.


Buffone

Buffone,può darsi;
ma si fa presto a parlare,
che a tirare avanti, c'è da studiare;
e per l'adulto, chissà perché, c'è solo astio e odio,
che fa per tre;
tutto in salita,e nessuno in vista,d'un amico,
neanche la svista;
e meglio perciò riderci sopra,
e fare il buffone, un po';
e scrollando le spalle, dimenticare questo mondo,
un po' fetido, un po' sordo.


Signora notte

Silenzio, ombre misteriose, velate dalla notte,
scialle nero della signora,la notte;
che stende un velo scuro,pietoso,
sulle cose umane;
donando universi di sogno


Ho chiuso la finestra

o Chiuso la finestra,in questi giorni, di fine autunno,
dove il sole, và morendo;
ho chiuso la finestra,per starmene con me;
per vivere la mia vita,per fare cose,solo mie;
ho chiuso,con un mondo,che non mi piace;
vivere in pace,dimenticando tutto il resto;
ho chiuso la finestra


Crudele

Società Ria,meschinadura;
vita crudele;
viviamo,combattendo,contro entrambe,
per sopravvivere meglio.


Presto

Presto, tutto và via, tutto si perde,presto;
è già ieri,è già rimpianto,
il mare, le risa, bambino;
luci e colori; le stagioni della vita.