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Le Poesie di Luc Tonnere


DIALOGO TRA UNA COLOMBA E UN REALISTA

La colomba:
”Del candore nel mondo sono il simbolo tondo, sono tutto ciò che spera. Il mio canto è chimera sopra folle d’ azione che si battono a colori. La memoria dell’ uomo, la violenza nel nome delle stragiuste vendette, il rancore del nudo, l’ interesse del ricco sono trappole perfette.Il realista: 
“Tu che parli d’amore, tu che voli in quel sole mi sembri un prete d’ utopia Dopo i figli dei fiori, l’aria grigia di oggi, ci mancava il pacifista. Pace è un eco nell’aria, è un volere comune simile all’ indifferenza vuoi la pace?vuoi cambiare le cose? Allora cambia te stesso.La colomba:
"Sarebbe meglio educare a trovare il bello prima negli altri che nell’ io. Ma un egoismo è vitale x iniziare a trovare una goccia d’ equilibrio Le parole, il parlare, non il parlare parole son la mia bussola mentale .
Se i confini tra stati son corde di violino impariamo a suonare.
Il realista: Il problema sai forse non è il saper parlare, parole han toccato il fondo… Se tu parli ascoltando, se parli senza ammirarti sei un gradino sopra il mondo. La colonizzazione, questa onesta oppressione, è il cancro della nostra storia. Per possesso e capriccio , per complesso o bisticcio nascono guerre di gloria.
La colomba: Quale dunque l’ uscita, quale è la soluzione forse è l’ immaginazione Vorrei un mondo di vetro tollerante ed aperto a culture, non a profitti.
Vorrei un sistema ideale fatto non di rincorse ad agguantare il potere.
Se il potere è la chiave, se è quel raggio di sole, vorrei un prisma sopra i tetti.
Il realista: E’ una lotta infinita in un conflitto interiore alla base di ogni uomo. Tra il perdono e il rancore, tra realismo e colombe, tra l’ utopia e il sogno. non si può inventare un sistema ideale, ci sarà sempre il coglione.   
La vera chiave del mondo non è finta bontà e si chiama volontà.

 

Raggio nero

Non c’ è droga che la curi
Non c’ è modo di capirla
Tu mi dici “andrà meglio”,
qui è un incubo io son sveglio.
 
E’ il contrario di volare,
E’ un male senza odore.
Della luna è il volto oscuro,
Vuoi diventar raggio lunare.
 
E più la vedo,più non guardo.
Più la ignoro, più mi cerca.
Sentendo angeli di morte
guardo amici scherzare.
 
Io ci provo a cambiare,
a indossare maschere
accese. Ma la maschera
fa ombra al mio viso.

Suono

Apro gli occhi
Cinque e due del mattino.
Spalanco il cielo,
un enorme coperta, sopra
la città di nessuno
addormentata.
Nel silenzio volo.
 
Amore,
dove stai respirando?
Sono cieco o ti stai nascondendo 
In un angolo, in una via
di periferia?
All’ orizzonte?
 
Guardo l’ aria
Respirando cielo
Da lontano si alza il suono dell’ alba
I miei occhi cantano
E tutto il mondo 
è orchestra.