Le Poesie di Morgause
        
        Mormorii di corde tese
        
        C'è furore nella fitta selva del mio corpo
        dove fauni e satiri trascinano e violentano
        ninfe.
        Eppur è delizia sconosciuta
        il tuo giocare con il calore del respiro
        che scende a lambirmi il collo
        mentre la tua voce va, corre, si risponde,
        carezza e spasimo alla mia carne
        lucente d'anima.
        Vorrei che continuassi così,
        in eterno, a mormorarmi:
        -Non subito, non subito-
        come un canto,un profumo,una danza
        deliberata e stordente,
        mentre mi abbandoni nel limbo
        dell'inquieta terra dell'attesa,dove, confusa,
        concepisco frasi e ribellioni
        che strette s'avvolgono alle corde vibranti
        del desiderio tese tra l'umido
        delta e il tuo cuore.
        
        Scrivi una poesia per me , Frankie Boy
        
        Regalami una poesia stanotte,
        Frankie Boy,maestro di carezze e di parole.
        Scrivi
        
        di incanti spezzati
        e prosciugate risorse,
        esegesi conclusa
        di incomprensioni aperte,
        sequel di meraviglie
        trasformate in cumuli
        di inquietudini.
        
        Racconta
        
        di naufragi improvvisi
        tra angoscia e stanchezza,
        di vizi duraturi e spontanei
        quanto il battito cardiaco
        pronti a esigere immediata
        soddisfazione.
        
        Ma anche di come ti piaceva
        guardarmi quando,
        in candidi petali
        di seta e pizzo,
        mi aprivo a te come un fiore,
        mostrandoti lo stelo
        delle gambe fasciate
        in trasparente nero,
        con la cucitura che saliva
        fino all'ultimo baluardo delle cosce,
        come un taglio,
        una promessa d'intima fessura.
        
        Scrivi
        di quando credevamo d'essere il mattino
        del mondo
        e non udivamo quel rumore di risacca
        che annunciava il cadere
        della notte.
        Allora avremmo dovuto separarci,
        Frankie Boy,
        per eccesso di armonia.
        In fondo,sai, c'è
        chi si suicida
        per troppa felicità.
        
        Regalami una poesia stanotte,
        maestro di carezze e di parole.
        Mescola il miele e il fiele
        delle nostre lune,
        ché io non possa dimenticarle
        mai.
        A Frankie Boy
        
         
        
        Donne al profumo di uva moscata
        
        Hai molti desideri nascosti
        sotto la gonna bianca.
        Da te emana
        un tepore profumato
        di uva moscata,
        una seduzione sottile
        che si inebria
        di sè stessa
        quasi con stupore.
        Nuda,
        la tua pelle riluce
        in setoso drappeggio,
        mentre cerchi le mie mani
        con ingorda ostinazione,
        per trascinarmi ben oltre
        la calma incosciente
        dei sensi appagati...
        ... .......................
        Ora è bello il tuo viso,
        morbido e stanco dopo l'amore,
        avvolto di rugiada come un frutto maturo
        di prima mattina.
        Accarezzandolo a occhi chiusi,
        vi leggo l'assoluto, infantile piacere
        d'aver volato con me così in alto
        per tornare infine
        tra queste lenzuola intatta, felice,
        saziata, i seni, colline gemelle
        percorse da minuscole vene, onde d'azzurro,
        il ventre, teso e accogliente,
        spiaggia di sabbia fine e dorata.
        
        ...Sono davvero molti
        i desideri nascosti
        sotto la gonna bianca,
        albero carico di troppi frutti,
        curvo sotto il peso
        delle tue voglie.
        
        A Elektra
        
         
        
        Serenissima
        
         All'ora inquieta del tramonto
        quando l'opalescenza rosazzurra del cielo
        affonda la Città nella laguna
        noi
        distesi l'uno di fronte all'altro
        in questo letto anonimo d'albergo
        dove unico conforto a incerti sguardi
        è la nudità
        che ci fa inermi e forti insieme
        ci sfioriamo con dita lente
        i capelli e il viso
        immobili
        come avversari
        di una partita a scacchi
        intenti a studiar la prima mossa.
        Così ci consumiamo in rapide carezze,
        mentre mi perdo sulla tua fronte ampia e liscia
        dove si rispecchia l'anima.
        -E' lei che ha incrociato impetuosa
        il mio cammino-
        Con unghie appuntite
        ti ridisegno le labbra,
        lampi di lussuria i pensieri
        che mi riducono in cenere
        fino all'ultima scintilla
        - Le parole evaporano con il respiro-
        In ginocchio contemplo
        il tuo corpo, la pelle chiara,
        i muscoli guizzanti
        -I miei occhi hanno denti per divorarti
        i seni latte per sfamarti -
        Poggio la guancia sul ventre teso
        e fiuto l'odore segreto, penetrante
        del tuo sesso,
        l'odore della nascita.
        E il mio orecchio sulla pelle elastica
        del ventre
        si fa conchiglia nell'ascolto
        del battito tumultuoso
        del sangue
        che accompagna la mano,
        esperta giocoliera d'amore,
        a trasformare il tuo piacere
        in sciami di stelle salmastre
        candide
        sulla mia pelle scura.
        
         
        
        Caimano il tuo sorriso
        
        L'ombra della barba sulle guance scarne
        è la bellezza  di una terra di nessuno,
        nella sua immediata seduzione.
        Zigomi tesi come se stessi aspirando  uno spino confezionato male,
        occhi tutta pupilla,
        bocca arrabbiata, leggermente storta,
        sorriso caimano: hai un fascino sghembo,
        sotto i capelli liquidi di pioggia.
        
        Per te potrei reinventarmi come fuggiasca
        -una zingara rom di Praga-
        per l'intrigante ottusa disperazione
        che sonnecchia nel tuo sguardo
        dietro il velo ipnotico degli occhi.
        Mi piace quell'odore di giovinezza sfiorita  in cui ti avvolgi
        come fosse un regale mantello, 
        un  marchio d'orgoglio,
        una vittoria.
        
        Lascia che abbassi la maschera che ti porti in giro,
        in un eterno carnevale veneziano,
        sotto un cielo cupo, grande e nero,
        maniacodepressivo.
        Lascia che ti accarezzi il petto e scenda giù,
         sotto la cintura,
        senza pudore, senza inquietudini.
        Ho quasi trent'anni,
        non guardarmi  come se ne avessi sempre quattordici,
        smetti di dirmi:
        -Sei magra, mangia di più-
        perché, sì sono magra,
        ma  i miei seni sono grandi,
        da molto, molto tempo.
        
        ...E la sensualità delle  vite azzannate
        come la tua mi  travolge,
        complice quel caimano sorriso,
        pericoloso,
        sottilmente lascivo,
        crudele.
        Ora, in questo momento,
        farei qualunque cosa per te ,
        che mi sei bandiera,
        colori di guerra,
        coraggio e disperazione.
        Ucciderei, se tu me lo chiedessi,
        senza esitare.
        E  probabilmente mi piacerebbe.
        Non voglio da te la solita inflazionata
        scopata estiva,
        -un sacrilegio il solo pensarlo-
        ma di più, molto di più.
        
        Voglio entrare nel torrente del tuo sangue,
        transitare attraverso il cuore  che ora sento battere più forte 
        sotto la mia guancia,
        tra i lembi delle valvole cardiache
        simili a petali  di stelle, 
        per arrivare ai  polmoni e respirarti in bocca,
        sentire il  sapore della tua saliva,
        vedere da dentro come è veramente
        il tuo sorriso...
        Lascia che ti ami,
        a modo mio,
        abbandonati a me.
        Sei così intatto, inviolato come una tela immacolata,
        senza altra storia che quella che già conosco
        o dovrei conoscere.
        Fammene scrivere un'altra,
        brevissima,
        ma  talmente intensa da durare un'eternità.
        Dammi la possibilità di scoprire
        come sarebbe stato
        se....