Le Poesie di Franco Pastore
        
        Dai Ricordi
        
         
        
        Il velluto
        delle tue labbra,
        nei sogni miei,
        con quel sorriso
        impreziosito di malizia,
        colorano la mia vita.
        Ti fa bella,
        il sole del tramonto,
        mentre pettina l'oro
        la brezza
        tra i tuoi capelli.
        Rubo piacere
        ai tuoi seni,
        assorti,
        alti,
        silenziosi,
        come l'altare
        di un dio pagano.
        
        Morbidezze
        
         
        
        E’ qui,nell’incavo della mano,
        morbido e caldo
        come il viso di un bambino
        appena nato;
        tenero, delicato
        come un sogno mai sognato.
        Chiudo gli occhi, confuso,
        ed un solletico fuso
        al piacere di un petalo,
        che cosa…che cosa!
        Un piccolo soffio di rosa,
        che nell’incavo,
        tra il medio e l’anulare,
        comincia a giocare
        e poi…
        sembra che voglia andare
        tra i tuoi sogni
        ed i miei,
        nel mio cuore e nel tuo,
        attraverso la mano,
        che trema,
        sul tuo seno.
        
        
        L U C I A
        
        Inseguo,nella notte,
        il tuo respiro,
        vivendo del ricordo
        dei tuoi baci.
        Feriscono
        i miei occhi
        mille luci,
        come se fosse un sogno
        senza pace.
        Sul mare,
        la carezza del mattino,
        ma non ho sonno,
        solo freddo al cuore,
        ritorno a casa mia,
        ch'è senza amore.
        Un sogno
        ad occhi aperti
        mi conforta:
        ritorni vera e calda
        più che mai,
        ti sento,
        sei con me come tu sai,
        ti amo,
        per quello che mi fai.
        Ritorno in me e piango,
        come un bambino:
        stringevo tra le braccia
        il mio cuscino.
        
         
        
        P O L I C H I N E L L E (*)
        
        Che forza
        a navigar controcorrente
        ed ignorare il riso,
        che si nasconde dietro ogni sorriso.
        Una cultura tiepida, globale
        che tristemente arranca,
        tra il nulla e il virtuale.
        Chi sa qualcosa, oggi,
        è un Pulcinella,
        che fa un po’ pena
        e vive sulla pelle
        il triste dramma dell’ipocrisia:
        avere sogni è solo una follia!
        La maschera
        la porto in permanenza:
        saltello, ridendo a crepapelle,
        piango e m’inchino,
        facendo Pulcinella.
         (*) Il Pulcinella francese
        
         
        
        Il Sorriso degli angeli
        
         
        
        I vecchi
        odorano di vecchiaia,
        fanno sogni senza speranze
        e mordono senza denti.
        I vecchi
        sono bambini,
        senza essere bambini;
        sono grandi,
        che non fanno storia,
        ma le raccontano le storie,
        a quelli che sono bambini,
        come loro.
        I vecchi amano la vita
        perché non ne hanno più tanta;
        odiano i giorni,
        perché passano troppo in fretta
        e le stagioni,
        che vivono come se ognuna
        fosse l'ultima.
        I vecchi
        amano il cielo,
        ma carezzano la terra,
        da dove sono nati.
        Il loro sorriso
        è quello degli angeli,
        quando le passioni tacciono
        e rimane soltanto la gioia
        di essere ancora vivi.